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In montagna, finalmente. L'appennino piacentino si rivela in tutta la sua affascinante bellezza a Morfasso, paese ricco di storia e di storie da raccontare.

COSA VEDERE?

IL CRINALE DI MORFASSO

L’Alta Val d’Arda è anche montagna. Una spettacolare cresta offre sentieri ed escursioni molto suggestivi agli appassionati di trekking: il Crinale, affascinante tratto montuoso con cime oltre i 1300 metri - i Monti Santa Franca, Menegosa, Lama, Colle Castellaccio e Groppo di Gora - offre una vista a 360° tra la valle dell’Arda e le montagne delle valli del Ceno, Nure e Trebbia. È percorribile attraverso un tracciato che unisce differenti sentieri CAI, un percorso unitario che può essere scomposto in tante allettanti passeggiate più brevi.

IL CONSORZIO PARCO MONTE MORIA

1000 ettari di verde tra Morfasso e Lugagnano, il Consorzio Parco Monte Moria custodisce ambienti naturali di grande suggestione: con i suoi faggi, le querce, i noccioli, i grandi castagni e le fioriture di orchidee e anemoni, è considerato il polmone verde della provincia dai piacentini. La parte più alta del parco - tra Monte Croce dei Segni, Madonna del Monte e Rifugio del Parco - è una piacevole e rilassante sequenza di boschi di castagni e radure, molto amata dai chi è interessato alle escursioni e alle scampagnate in estate, alla raccolta di funghi e castagne in autunno.

IL MUSEO E I SENTIERI DELLA RESISTENZA

La lotta partigiana deve molto a Morfasso, alle sue montagne e alla sua gente. Il 4 dicembre 1944, al Passo dei Guselli, 33 partigiani trovarono la morte per mano dei nazisti; solo un mese dopo, altri 20 partigiani e alcuni civili furono uccisi a Rocchetta di Morfasso.
Non stupisce quindi che qui, a Sperongia, abbia sede dal 2009 il Museo della Resistenza Piacentina. Raccoglie una ricca documentazione sulla lotta e i suoi protagonisti e una piccola raccolta di cimeli e armi. Si trovano inoltre testimonianze video, filmati d'epoca e contenuti multimediali.

Dal museo parte un itinerario storico-naturalistico - il sentiero partigiano “Giovanni lo Slavo” – che ripercorre i percorsi delle staffette, i punti di vedetta e i luoghi di azione. Oltre a questo, esistono diversi sentieri che ripercorrono i luoghi della memoria.

Tutti i sentieri della Resistenza con le cartografie dettagliate:
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Le audioguide dei Sentieri della Libertà:
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MORFASSO E DINTORNI

Sembra che il toponimo Morfasso derivi dal latino moram facere, fare sosta. Quella che avranno forse fatto pellegrini, mercanti e soldati che andavano verso il mare percorrendo una variante della Via Francigena, la Via dei Monasteri Regi, che attraversava tutta l'Alta Val D'Arda, un tempo conosciuta come Val Tolla.

Anche oggi fanno sosta qui i turisti che scelgono il verde e la vita quieta di questi luoghi per trascorrere un soggiorno rigenerante per il corpo e per lo spirito. Li trovi a San Michele (662 m), sulle pendici del Monte Moria, a Monastero Val Tolla (460 m), bellissimo borgo affacciato sulla diga di Mignano, o nelle case di sasso di Teruzzi (1038 m): una di queste risale al XV secolo.

A Monastero gli scavi archeologici dei resti dell'antica Abbazia di Valtolla stanno portando alla luce tre chiese sovrapposte di epoche differenti, sommerse dal terreno e dal tempo a causa dei movimenti franosi della zona: una scoperta emozionante, già in parte visibile. Il lavoro di scavo proseguirà e il ritrovamento verrà inaugurato ufficialmente nel 2023.

Un luogo molto amato è il Santuario di Santa Franca, sul monte che porta lo stesso nome. L'oratorio si staglia con il suo candore nel verde di una radura, circondato da boschi di di faggi, castagni, conifere. Santa Franca da Vitalta fondò qui un monastero femminile nel XIII secolo; a breve distanza si trova il pozzo dal quale attingeva l'acqua, ancora oggi oggetto di culto e venerazione. Nel mese di agosto qui si tiene una festa popolare molto partecipata.

COSA SI MANGIA?


La gastronomia dell’Alta Val D’Arda è la tipica cucina piacentina contaminata da influenze parmensi e montane, con qualche peculiarità squisitamente locale: salumi piacentini - salame, coppa, pancetta - anolini in brodo con il tipico ripieno di formaggio Grana o di stracotto, pisarei e fasö, tortelli con la coda burro e salvia, tagliatelle al sugo di funghi, secondi a base di carne come stracotto di manzo, selvaggina arrosto, cinghiale in umido, salame cotto.
In ogni stagione si trovano piatti a base di funghi e tartufi. Nella zona sono rimasti alcuni caseifici che si dedicano alla produzione di Grana Padano, ricotta e vari tipi di caciotte vendute direttamente nei mercati settimanali dei vari paesi.
Tipica, molto amata e immancabile in ogni sagra è la torta di patate, cucinata con i gustosissimi tuberi locali: ti consigliamo di comprarne un po’ da portare a casa come souvenir, rendono gustosa ogni preparazione!

UTILITÀ

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