Il Parco dello Stirone e del Piacenziano

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Il Parco dello Stirone si estende per 14 km lungo la valle del torrente omonimo, dove dagli anni ‘50 le attività di estrazione legate alla costruzione dell’Autostrada del Sole provocarono una repentina ripresa dei processi erosivi, portando alla luce strati ricchi di fossili.

"Piacenziano" è un termine coniato per indicare le argille azzurre che, nel piacentino come in altre località europee, testimoniano di un'età, il Pliocene, in cui terre oggi emerse erano fondali marini popolati addirittura da balene: si parla di un periodo compreso tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa.

L'Area del Piacenziano tutela 9 zone o stazioni, tutte in territorio piacentino ma distribuite in vallate e comuni differenti.

IL PIACENZIANO E I CALANCHI

La riserva del Piacenziano ha una grandissima importanza dal punto di vista paleontologico: la massiccia presenza di fossili dell'era Terziaria e Quaternaria l'hanno resa giustamente celebre. A livello paesaggistico, sicuramente ciò che colpisce di più sono i calanchi, presenti in diverse zone tutelate: solchi formatisi nel corso di milioni di anni sulle rocce argillose per l'azione dell'acqua, come rughe profonde incidono le pendici dell'Appennino dando origine a un paesaggio sorprendente.

Tra le zone più spettacolari c’è Monte La Ciocca (stazione 9): i suoi calanchi imponenti mostrano in maniera molto evidente il passaggio dalle argille marnose grigio-azzurre alle sabbie giallo-ocra. Durante il Pliocene il mare si ritirò e fondali relativamente profondi, su cui si sedimentavano argille, si trasformarono in spiagge sabbiose: questo racconta il passaggio da uno strato all’altro che qui e altrove possiamo ammirare.

È particolarmente bello in primavera, quando la flora spontanea è molto ricca. Vi spuntano ranuncoli, crochi, orchidee, ma è la fioritura delle ginestre, a fine maggio, a creare grandi macchie giallo sole che illuminano tutto il paesaggio.

Nella stazione di Rio Carbonaro (3) nel 1986 è stato ritrovato il cranio di balenottera oggi al Museo Geologico di Castell'Arquato.

La scenografica Voragine di Montezago (4), detta Buca della Balena, è un eccezionale canyon inciso in profondità nelle argille plioceniche. L'anfiteatro calanchivo di Monte Giogo (7) incombe sul paese di Lugagnano con balze mosse da sottili creste dentellate.

Un sentiero lo collega ai Monti Padova e Falcone (8): tra il verde spiccano alte creste separate da solchi profondi.

Da non perdere la passeggiata tra vigneti e pareti conchilifere di Rio Stramonte (5): se vuoi vivere l’esperienza del Piacenziano, ti diamo alcune indicazioni qui.

L’AREA DELLO STIRONE

Il morbido paesaggio collinare è punteggiato da edifici storici, case torri, cascinali, chiese oratori e borghi; l’erosione del torrente ha creato canyon con stratificazioni argillose del Pliocene e Pleistocene, in cui emergono facilmente molluschi e crostacei fossili delle ere terziaria e quaternaria. Al suo interno si trovano aree di sosta e percorsi-vita: è consigliato accedervi dall’entrata di San Genesio nel piacentino e di San Nicomede nel parmense.

Falesie e calanchi oggi sono lo sfondo naturale di borghi, castelli e vigneti di questa parte dell'Alta Val d'Arda. Da non perdere i nuclei medievali di Castell’Arquato, Vigolo Marchese e Vigoleno, l’oratorio di San Genesio (Vernasca) la cui fondazione risale all'Anno Mille, i vigneti della Val Chiavenna e del territorio di Vigoleno; il borgo di Scipione Castello, la chiesa di San Nicomede e la misteriosa ofiolite in località Pietra Nera, in territorio parmense.

Museo Geologico di Castell'Arquato

Scarica i sentieri del Parco - Lugagnano e Castell'Arquato

Le 9 stazioni del Piacenziano

Per saperne di più sul Parco Stirone e Piacenziano

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